Autore: redazione

Al Presidente Caiazza

Ti ho letto questa mattina sul Dubbio. Complimenti. Condivido appieno i tuoi argomentati commenti alla lettera dei 320 magistrati, per lo più pubblici Ministeri, inviata al Ministro Nordio nell’approssimarsi dell’avvio delle audizioni sulla riforma della Giustizia.

Permettimi qualche riflessione aggiuntiva. Se i Pubblici Ministeri non avessero avuto il potere che hanno (e che gli hanno lasciato prendere) Roma dal 2016 ad oggi non sarebbe ridotta una discarica a cielo aperto perché è solo della Procura di Roma a guida Pignatone la responsabilità di aver costruito una trama giudiziaria con il solo scopo di estromettere me e il Gruppo dalla gestione dei rifiuti di Roma con i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti.

E questo anche dopo la Sentenza di Assoluzione del 5 novembre 2018 con cui la I Sezione Penale del Tribunale di Roma, aveva smantellato tutto il castello accusatorio messo in piedi dal Pubblico Ministero Galanti, quello stesso che oggi è stato promosso addirittura a magistrato giudicante di Cassazione.

Nelle motivazioni delle sentenza depositate il 3 maggio 2019 i giudici scrissero “Cerroni operava per collettività” come riassunse l’Ansa nel suo lancio del 7 maggio 2019.

Una sentenza ignorata dalla Procura di Roma. Eppure ricordo bene quando proprio il dott. Pignatone nel saluto che rivolse il 5 marzo 2020 al suo successore a Procuratore di Roma, dott.Prestipino, affermò “questa Procura ha assunto le sue decisioni in piena libertà e autonomia, ha vinto molti processi, alcuni ne ha persi, ma ha sempre rispettato le sentenze”. Tranne che per il mio caso, evidentemente.

Il Ministro Nordio, nel corso delle audizioni innanzi alle Commissioni Giustizia di Camera e Senato del 6 e 7 dicembre 2022, affermò la necessità di Cambiare la Carta a partire dai PM, unico potere al mondo con facoltà esecutive enormi senza avere alcuna responsabilità”

Sono fiducioso che questa sua volontà possa essere realizzata. Me lo auguro da cittadino per il bene della Giustizia e della Nazione.

Il Dubbio

L’Unità

Ansa