Bandi di Malagrotta – Lettera alla Presidente Von der Leyen e al Procuratore Capo Europeo Kovesi

Per conoscenza inviata anche:

°ai Commissari Europei all’Economia e all’Ambiente onn.Gentiloni e Sinkevicius,

°al Commissario Unico della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la bonifica delle discariche, Gen. Vadalà,

°al Commissario Straordinario per il Giubileo 2025 e Sindaco di Roma, on.Gualtieri,

°al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica dott.Pichetto Fratin

°al Presidente della Commissione Bicamerale d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti on,Morrone.

°al Presidente di Assoambiente Testa

 

Lettera alla Presidente Von der Leyen

Lettera al Procuratore Europeo Kovesi 

Ricordi di 70 anni di vita professionale

Ho avuto modo, in occasione dell’Audizione in Commissione Bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti dell’8 gennaio, di racchiudere in un documento la mia vita professionale nel settore dei rifiuti in Italia, nel mondo e, in particolare, a Roma.

Quale creatore dell’intero complesso industriale (Ponte Malnome-Rocca Cencia e poi Malagrotta) e punto di riferimento per la gestione del trattamento industriale dei rifiuti della Città fin dagli anni ’60 esattamente dal 1.1.1960 al 9.1.2014 (data del mio arresto e dell’inizio della gogna mediatico-giudiziaria) anzi, più precisamente fino al 24.01.2014, data in cui il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro emise nei confronti di alcune società del mio Gruppo una interdittiva antimafia imprimendoci il marchio di “mafiosi” e condannandoci di fatto alla morte civile oltre che imprenditoriale.

In questo periodo, che va dal 1960 al 2014, ho incrociato 2 Giubilei e 21 Sindaci che fino a quella data si sono alternati in Campidoglio: l’ultimo è stato il Prof.Marino.

Il rapporto con la Sindaca Virginia Raggi merita un discorso a parte.

Del Professor Marino ricordo che, dopo il nostro unico e lungo incontro di oltre due ore in Campidoglio, avvenuto, su suo invito, il 25 settembre 2013, e anticipato in mattinata dalle agenzie, all’uscita, assediato dalle troupes e dai giornalisti che mi attendevano e mi chiedevano un commento, risposi “Il Sindaco? Sui rifiuti vuole fare il direttore d’orchestra. Peccato che non conosca la musica”. Ed è quello che è successo con la chiusura della discarica di Malagrotta.

Infatti, per dirla con le parole dello stesso Marino, “presi la decisione da solo e quando lo feci, la sera del 30 settembre 2013, nessuno mi rispose a telefono, né a Palazzo Chigi né alla Regione Lazio. Volevo informare le istituzioni della decisione presa e attuata alla mezzanotte di quel giorno”……………………e fu la rovina di Roma.

All’avv.Raggi,invece, che non ho mai incontrato, scrissi più volte con l’augurio che ascoltasse qualche mio consiglio dettato dall’esperienza e dall’amore per Roma.

In particolare, il 15 gennaio 2018, con Roma in uno stato pietoso e in emergenza rifiuti, raccolta la disponibilità di alcuni amici imprenditori del settore, scrissi alla Sindaca offrendole l’opportunità di ripulire Roma in 45 giorni. Per l’amore che nutro per la Città l’avrei tenuta pulita, anche con una gestione per conto, fino a quando il Campidoglio non avesse realizzato quelle mirabolanti soluzioni di cui al tempo si parlava. Non ne ebbi riscontro alcuno perché Cerroni era…. il male.

Si racconta però che quando la Sindaca lesse la sintesi delle motivazioni della Sentenza di Assoluzione del 5.11.2018 (dai reati di associazione a delinquere e traffico illecito di rifiuti) pubblicata dall’ANSA il 7 maggio 2019  “Cerroni operava per collettività”, consigliata dallo Stato Maggiore dei Cinquestelle, corse in Procura a chiedere lumi ma la Procura si dichiarò contraria ad ogni ipotesi di richiamare Cerroni perché, se con la Sentenza di Assoluzione era stato “beatificato, visto che i Giudici avevano scritto che “Cerroni operava per collettività”, richiamarlo in soccorso di Roma avrebbe rappresentato la sua “santificazione.

Peccato. E Roma continua ancora ad essere una discarica a cielo aperto.

Per chi volesse avere la bontà di leggerlo allego il documento “La mia storia professionale – Una vita per i rifiuti nel mondo”

Elenco Brevetti

Lettera alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti

Alla Commissione Parlamentare di inchiesta

sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

 

Al Presidente

On. Avv. Jacopo Morrone

Ai Signori Componenti

Roma, 8 gennaio 2024

Signor Presidente, Signori Commissari

Vi ringrazio della convocazione e dell’opportunità di dare il mio contributo per fare chiarezza sull’incendio che ha colpito la Città delle Industrie Ambientali di Malagrotta il 24 dicembre scorso.

Dopo il primo rogo divampato appena 18 mesi prima, il 15 giugno 2022, che aveva distrutto completamente l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico TMB2 e danneggiato la Centrale di Gassificazione, l’incendio della vigilia di Natale ha messo fuori gioco anche il secondo impianto di Trattamento Meccanico Biologico TMB1, privando Roma di una capacità complessiva di trattamento di 467.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati all’anno, secondo quanto previsto dal Piano Regionale dei Rifiuti del 18 gennaio 2012.

Sento il dovere di ricordare che cosa sia stata la Città delle Industrie Ambientali di Malagrotta.

Sto parlando di una grande, complessa e avanzatissima realtà tecnologica che è partita con la discarica di Malagrotta (1974) per realizzare via via gli annessi impianti di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) di Malagrotta 1 e Malagrotta 2 , un Gassificatore per la trasformazione in ENERGIA del CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti) prodotto dagli stessi impianti (capacità di trattamento 182.500 tonn/anno), gli impianti per la produzione di ENERGIA DAL BIOGAS con annesso il primo impianto al mondo per la produzione e distribuzione di BIOMETANO per autotrazione, realizzato nel 1987, e ancora un impianto FOTOVOLTAICO, un impianto EOLICO, un impianto di trattamento e smaltimento dei FANGHI e da ultimo un impianto di trattamento del PERCOLATO.

Parlo di un gioiello industriale e tecnologico che ha accolto per anni le visite di delegazioni italiane e straniere che venivano a conoscerne, apprezzandolo, il modello organizzativo.

I due impianti di trattamento meccanico biologico TMB1 e TMB2, oggi andati perduti, erano dotati di bacini per la stabilizzazione della componente organica dei rifiuti con conseguente produzione di FOS, la Frazione Organica Stabilizzata.

Con le stesse tecnologie romane applicate a Malagrotta nell’impianto di Trattamento Biologico TMB2 si sta completando a Madrid la realizzazione di un modernissimo impianto TMB da 700.000 tonnellate/anno che consentirà la stabilizzazione della frazione organica contenuta nei rifiuti indifferenziati. E questo dopo che il satellite dell’Agenzia Spaziale Europea nell’agosto 2021 aveva rilevato enormi perdite di metano dalla discarica di Madrid

Tempestivamente il gestore si è attivato per la soluzione del problema affidando alla SCT – Sorain Cecchini Tecno, licenziataria, la realizzazione con le nostre tecnologie romane, di un modernissimo impianto di Trattamento Meccanico Biologico TMB che sarà pronto entro marzo e risolverà il problema della biostabilizzazione della frazione organica.

E’ previsto un grande evento inaugurale alla presenza del Sindaco di Madrid e dei rappresentanti dell’Agenzia Spaziale e della Commissione Europea.

Accanto a questo episodio sono tante altre le realizzazioni messe in piedi nella Città delle Industrie Ambientali di Malagrotta nel pieno rispetto delle norme di tutela e presidio ambientale. Almeno fino a quando ne abbiamo avuto la disponibilità.

Non va dimenticato infatti che dal 27 luglio 2018, a seguito di un Decreto di Sequestro Preventivo Impeditivo richiesto dalla Procura di Roma, tutto il sito di Malagrotta è nelle mani del dott.Luigi Palumbo, Amministratore Giudiziario nominato dal Tribunale di Roma. A lui e soltanto a lui competono tutte le scelte tecniche e gestionali del complesso Industriale di Malagrotta.

Da quella data io, e con me i Tecnici e gli Amministratori tutti che avevano gestito Malagrotta più che egregiamente al servizio di Roma, siamo stati ESTROMESSI.

Per essere ancora più precisi e fugare ogni dubbio o errata interpretazione dal 27 settembre 2018 a me personalmente è stato addirittura impedito dall’Amministratore Giudiziario anche l’accesso nell’area di Malagrotta.

 Non si può a questo punto, per una valutazione corretta dei fatti e dei comportamenti, non tenere conto che la vita e la gestione della Città delle Industrie Ambientali di Malagrotta sono segnate da due fasi ben distinte:

°la prima, in capo al Colari, che va dal 1 gennaio 1985 fino al 27 luglio 2018 (33 ANNI) che chiamerei la fase privata

°la seconda che va dal 27 luglio 2018, data di esecuzione del Sequestro Preventivo Impeditivo e della nomina dell’Amministratore Giudiziario ad oggi (5 ANNI E MEZZO) che chiamerei fase giudiziaria.

Sono tante le responsabilità dell’Amministratore Giudiziario che ho voluto sottolineare anche nell’Esposto presentato in data 8 novembre 2023 al GIP Patrone cui fa capo l’Amministratore Giudiziario. MA UNA LE SOVRASTA TUTTE. GLI ANDREBBE CHIESTO PER ESEMPIO PERCHÉ, ANZICHÉ DARE ESECUZIONE AL PROGETTO MONTANA DI COPERTURA DEFINITIVA DELLA DISCARICA (CAPPING) APPROVATO E AUTORIZZATO DALLA REGIONE LAZIO, AL TERMINE DI UNA ISTRUTTORIA DURATA 3 ANNI E CONCLUSASI CON CONFERENZA DEI SERVIZI, CON LA DETERMINAZIONE G15612 DEL 3.12.2018 CHE IN DUE ANNI POTEVA ESSERE REALIZZATO E PASSARE ALLA GESTIONE TRENTENNALE DEL POST MORTEM, NEL 2021 ABBIA IMPROVVIDAMENTE CONFERITO ALLA TECHNITAL S.P.A, SOCIETÀ DI CUI RISULTANO SOCIE DUE FINANZIARIE, L’INCARICO DI REDIGERE UN NUOVO PROGETTO DEFINITIVO DI COPERTURA FINALE DELLA DISCARICA AL DOPPIO DEL COSTO PREVISTO DAL PROGETTO APPROVATO. E’ TUTTO BEN RAPPRESENTATO NELLA NOTA AL DOTT.CHICCO TESTA, PRESIDENTE DELLA ASSOAMBIENTE, NOSTRA ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA, DEL 21 SETTEMBRE 2023, CHE TROVERETE NELLA DOCUMENTAZIONE ALLEGATA E CHE IL 27 SETTEMBRE 2023 HO TRASMESSO PER CONOSCENZA ANCHE A TUTTE LE AUTORITÀ COMPETENTI. E’ DA QUI CHE NASCE L’ATTUALE “PUTIFERIO” CON L’INDEBITO INTERVENTO DELLA STRUTTURA COMMISSARIALE DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO AFFIDATA AL GEN.VADALÀ.

Sull’accertamento delle responsabilità della vicenda drammatica che ha colpito non solo Malagrotta ma tutta Roma con danni economici ed ambientali inimmaginabili, io per parte mia ho attivato azioni sia in sede penale che civile elencando e documentando fatti e atti su cui il prof. Vaccarella, per gli aspetti civilistici, e il prof. Diddi, per gli aspetti penali, che hanno avuto la bontà di accompagnarmi, potranno dare tutte le informazioni che vorrete loro richiedere.

Mi auguro che questa volta si riesca ad andare, senza pregiudizi personali, politici e giudiziari, fino in fondo.

Credo che la mia storia professionale, che ha avuto inizio nel settembre del 1946, lo meriti. Ma, ancora di più, credo lo meritino Roma e i Romani.

Oltre alla documentazione cartacea che consegno a Codesta Presidenza ho predisposto anche una chiavetta per ciascuno dei componenti la Commissione nella quale troverete una esposizione dettagliata e documentata, anche con video e foto, dei fatti relativi ad entrambi gli incendi che hanno distrutto Malagrotta insieme ad altri documenti a mio avviso utili ad una comprensione compiuta dell’intera vicenda dei rifiuti di Roma.

Ho appreso che domani visiterete Malagrotta. Peccato che potrete solo vedere i resti di quella che è stata per Roma e per il mondo la Città delle Industrie Ambientali. Nella documentazione allegata troverete anche dei video, in particolare “Viaggio a Malagrotta” (dur.11.57) e “Full Circle-50 anni di storia dei rifiuti (dur.11’43”)

Vi prego di trovare il tempo di guardarli prima della Vostra visita. Almeno “Viaggio a Malagrotta” che descrive con sole immagini quello che avreste trovato se foste venuti a Malagrotta prima del 27 luglio 2018.

Il video è stato realizzato nel 2014 per l’allora Sindaco Marino, che pur senza aver mai visitato Malagrotta, non perdeva occasione per definirla spregiativamente “una buca”. Dopo averlo invitato più volte – invano – a venirsi a rendere conto di persona gli feci avere il dvd dal titolo “Signor Sindaco, questa è la buca?” nel quale, gli rappresentavo la complessa realtà industriale e tecnologica della Città delle Industrie Ambientali di Malagrotta.

Vi ringrazio dell’attenzione e Vi auguro buon lavoro

                                                                                                                             Manlio Cerroni

 

 

Incendio Malagrotta – Risposte non solo a me ma a tutti i Romani

A distanza di soli 18 mesi dal gigantesco rogo che il 15 giugno 2022 ha distrutto completamente il TMB2 di Malagrotta e danneggiato gravemente il Gassificatore, un altro incendio ha investito questa volta, alla vigilia di Natale, il TMB1 creando gravi danni all’unico impianto superstite della Città delle Industrie Ambientali di Malagrotta al servizio della Capitale e suscitando ancora una volta la legittima preoccupazione dei cittadini del territorio.

Mi auguro che si vogliano e si sappiano dare ai cittadini le doverose risposte e chiarire una buona volta le responsabilità di questo ennesimo gravissimo episodio che si ripete in così poco tempo in un Complesso industriale che, è bene ricordarlo, dal 27 luglio 2018 è stato posto dal Tribunale di Roma nelle mani di un Amministratore Giudiziario a cui competono tutte le scelte tecniche e gestionali e che, dalla sera alla mattina, ha estromesso e licenziato tutti quei tecnici competenti, che avevano visto nascere e crescere gli impianti di Malagrotta, a partire dal Direttore Tecnico e dal Capo Impianto, rendendo così di fatto l’azienda ACEFALA, priva di quelle competenze indispensabili per un POLO INDUSTRIALE complesso come la Città delle Industrie Ambientali di Malagrotta.

Nel pieno rispetto dell’operato degli inquirenti che si apprestano ad accertare le cause dell’incendio vorrei però suggerire loro di verificare quanti operatori erano presenti nell’impianto al momento dell’incendio e se era disponibile e operativo l’ASTRA, il potente e specifico automezzo antincendio di cui Malagrotta dispone da sempre, mezzo che più di una volta si è rivelato indispensabile a domare per tempo quei principi di combustione che possono verificarsi in un impianto di trattamento dei rifiuti indifferenziati, come accadde il 25 maggio 2017 quando un focolaio partito dalla fossa di stoccaggio del CDR del Gassificatore di Malagrotta fu spento, ancora prima dell’arrivo dei Vigili del Fuoco, dal personale interno addestrato a spegnere incendi nell’area. Quando arrivarono i Vigili del Fuoco presero atto dell’ottimo lavoro svolto e non fecero altro che controllare che non ci fossero altri focolai e il servizio di trattamento proseguì senza interruzioni.

A quanto sembra dalle 13 in poi del 24 dicembre nell’impianto non c’era addirittura NESSUNO, neanche quel minimo e indispensabile presidio in grado di intervenire tempestivamente e domare sul nascere un principio di incendio prima che si trasformasse in rogo.

Semplici domande a cui può e deve rispondere l’Amministratore Giudiziario visto il ruolo e la responsabilità che ricopre.

Mi sono chiesto più volte, anche pubblicamente, come mai un “mozzo” sia stato messo a guidare un Transatlantico. Oggi, dopo due incendi a distanza di soli 18 mesi, credo che questa risposta qualcuno debba finalmente e doverosamente darla.

Non solo a me ma a tutti i Romani.

 

Comunicato Stampa 27 12 2023

Al Presidente Caiazza

Ti ho letto questa mattina sul Dubbio. Complimenti. Condivido appieno i tuoi argomentati commenti alla lettera dei 320 magistrati, per lo più pubblici Ministeri, inviata al Ministro Nordio nell’approssimarsi dell’avvio delle audizioni sulla riforma della Giustizia.

Permettimi qualche riflessione aggiuntiva. Se i Pubblici Ministeri non avessero avuto il potere che hanno (e che gli hanno lasciato prendere) Roma dal 2016 ad oggi non sarebbe ridotta una discarica a cielo aperto perché è solo della Procura di Roma a guida Pignatone la responsabilità di aver costruito una trama giudiziaria con il solo scopo di estromettere me e il Gruppo dalla gestione dei rifiuti di Roma con i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti.

E questo anche dopo la Sentenza di Assoluzione del 5 novembre 2018 con cui la I Sezione Penale del Tribunale di Roma, aveva smantellato tutto il castello accusatorio messo in piedi dal Pubblico Ministero Galanti, quello stesso che oggi è stato promosso addirittura a magistrato giudicante di Cassazione.

Nelle motivazioni delle sentenza depositate il 3 maggio 2019 i giudici scrissero “Cerroni operava per collettività” come riassunse l’Ansa nel suo lancio del 7 maggio 2019.

Una sentenza ignorata dalla Procura di Roma. Eppure ricordo bene quando proprio il dott. Pignatone nel saluto che rivolse il 5 marzo 2020 al suo successore a Procuratore di Roma, dott.Prestipino, affermò “questa Procura ha assunto le sue decisioni in piena libertà e autonomia, ha vinto molti processi, alcuni ne ha persi, ma ha sempre rispettato le sentenze”. Tranne che per il mio caso, evidentemente.

Il Ministro Nordio, nel corso delle audizioni innanzi alle Commissioni Giustizia di Camera e Senato del 6 e 7 dicembre 2022, affermò la necessità di Cambiare la Carta a partire dai PM, unico potere al mondo con facoltà esecutive enormi senza avere alcuna responsabilità”

Sono fiducioso che questa sua volontà possa essere realizzata. Me lo auguro da cittadino per il bene della Giustizia e della Nazione.

Il Dubbio

L’Unità

Ansa